Na Gita A Li Castelli
Oggi la macchina del tempo ci riporta al 1926, un anno semplicemente fondamentale per la Storia della canzone romana. Proprio durante questa annata, infatti, Romolo Balzani scriveva due capolavori immortali del suo repertorio: “L’Eco Der Core” e, soprattutto, “Barcarolo Romano” (VE NE PARLO QUI). Il 1926 è però l’anno di nascita di una terza, grandissima canzone romana, che esce dai confini canonici della Capitale. Sto parlando di “’Na Gita A Li Castelli”, anche nota con il nome di “Nannì”: un brano scritto e composto da Franco Silvestri, divenuto a tutti gli effetti l’inno dei Castelli Romani.
QUI TUTTO È UN PARADISO
“’Na Gita A Li Castelli” è un vero e proprio affresco, che ha per protagonista l’area circostante Roma. Nel brano vengono descritte le bellezze di Frascati, che è tutta un sorriso, così come viene descritta la celebre sagra dell’Uva di Marino. E, ancora, si parla di Genzano, si parla di Albano, vengono citate Ariccia, Castel Gandolfo ed il suo splendido lago. Insomma, la canzone è un’irresistibile esaltazione della gita fuori porta: un’usanza molto cara ai romani sin dai tempi più antichi.
Parlare di gita ai Castelli Romani significa, quasi obbligatoriamente, anche parlare di buon vino: un’ eccellenza locale ed un compagno fidato nei giorni di festa, sin dar tempo de Noé. Non è dunque casuale che Silvestri lo descriva come una bevanda semplicemente straordinaria, che non ha niente da invidiare nemmeno al celebre champagne.
IL GENIO DI ETTORE PETROLINI
Ogni volta che ho interpretato “’Na Gita A Li Castelli” (GUARDA IL VIDEO) ho provato a trasmettere tutta la felicità e tutto l’entusiasmo che caratterizzano questa splendida canzone romana. A tal proposito ci tengo a ricordare che ad interpretare questa canzone per la prima volta è stato un vero e proprio Maestro dell’entusiasmo sul palco quale Ettore Petrolini. Il celebre attore infatti si fece le ossa proprio con il nostro repertorio musicale, prima di diventare una colonna nazionale del teatro di varietà. Per altro il rapporto dell’artista (fu anche drammaturgo, sceneggiatore, compositore ecc.) con la canzone romana non si esaurisce con “’Na Gita A Li Castelli”. Petrolini interpretò meravigliosamente tanti altri pezzi della nostra tradizione e, soprattutto, scrisse la musica di quel capolavoro immortale che è “Tanto Pe’ Cantà”.