Sinnò Me Moro

Nuova pagina per il mio diario dedicato al meglio del meglio della canzone romana (CLICCA QUI PER TUTTI GLI ARTICOLI) . Oggi vi voglio parlare di “Sinnò Me Moro”: un brano scritto negli anni ’60 e poi reinventato nel 2018 sotto forma di pezzo rap . Un brano che ho avuto il piacere di cantare in una location semplicemente magica come il Palazzo dei Papi di Viterbo (GUARDA IL VIDEO).

UN MALEDETTO IMBROGLIO
“Sinnò Me Moro” nasce come parte della colonna sonora del film “Un Maledetto Imbroglio”, rielaborazione del celeberrimo romanzo di Carlo Emilio Gadda “Quer Pasticciaccio Brutto De Via Merulana”. Il film fu diretto da Pietro Germi, le musiche furono realizzate dal compositore Carlo Rustichelli e la canzone venne affidata alla voce di sua figlia Alida Chelli. Le note del pezzo accompagnano proprio le prime inquadrature dell’opera: un vero viaggio dentro Roma, che inizia con Piazza Farnese e prosegue con ambienti e quartieri più popolari. “Sinnò Me Moro”, oltre ad essere un brano splendido, è quindi anche un perfetto esempio di colonna musica. Il brano permette infatti allo spettatore di familiarizzare sin da subito con un dramma che sarà all’insegna della passione.

DALLA CANZONE ROMANA AL RAP
“Sinnò Me Moro” è la storia di un abbandono in cui l’amante non riesce a liberarsi dal pensiero di chi l’ha lasciata sola. La lontananza lacera il suo cuore, ma, per fortuna, la consapevolezza di volersi bene è una potente consolazione. Stiamo parlando di una splendida canzone romana di stampo classico, che però si è evidentemente mantenuta attuale nonostante lo scorrere del tempo. Non sorprende dunque che Noyz Narcos abbia deciso di riscriverla in chiave hip hop: il rapper da una parte ha utilizzato il ritornello del Rustichelli, dall’altra ha aggiunto nuove strofe inedite. Questa particolare operazione ha generato un pezzo a tinte ancora più scure. Un pezzo che cambia coordinate e protagonisti rispetto all’originale, mantenendo però la sua stessa essenza.